MIRELLA BENTIVOGLIO Biografia

Poetessa e artista verbovisiva, Mirella Bentivoglio nasce a Klagenfurt (Austria) il 28 marzo del 1922, da genitori italiani, Margherita Cavalli e lo scienziato Ernesto Bertarelli. Riceve un’educazione multilinguistica, studiando nella Svizzera tedesca e in Inghilterra. Nel 1949 sposa il docente universitario di Diritto Internazionale Ludovico Matteo Bentivoglio, di cui adotta il cognome.

Autrice, nella prima giovinezza, sia di pitture a olio sia di libri di poesie in italiano e in inglese (editi da Scheiwiller e Vallecchi, e recensiti da critici quali Giorgio Caproni, Italo Defeo e Mario Praz), esprime in seguito il suo interesse per l’uso congiunto del linguaggio verbale e dell’immagine legandosi ai movimenti verbovisivi delle neoavanguardie artistiche internazionali della seconda metà del ventesimo secolo, diventandone una protagonista.

Consegue per titoli, nel 1968, l’idoneità all’insegnamento di Estetica e Storia dell’Arte nelle Accademie italiane. Usufruisce di borse di studio e di ricerca presso il Salzburg Seminar for American Studies (1958) e il Getty Institute di Los Angeles (1997).

Dalla pratica della Poesia Concreta, della Poesia Visiva e della Scrittura Visuale, che hanno segnato il suo ingresso nella sfera delle nuove sperimentazioni, passa, dagli anni Sessanta in poi, a una personale forma di poesia-oggetto. Via via, negli anni Settanta e oltre, esplora i linguaggi della performance, della poesia-azione e della poesia-environment, allestendo grandi strutture simboliche di matrice linguistica sul suolo pubblico (tra cui il celebre Ovo di Gubbio).

Centrale e pluriennale è stato il suo lavoro sui libri-oggetto.

Ha avuto un ruolo decisivo e illuminante nel campo dell’arte contemporanea anche come animatrice e curatrice di esposizioni dedicate all’arte femminile. In particolare cura e realizza, per la 38ª Biennale di Venezia (1978), la mostra Materializzazione del linguaggio ai Magazzini del Sale, che accoglie esclusivamente opere di artiste donne, e che rappresenta a tutt’oggi un unicum emblematico del lavoro delle artiste di quegli anni, intenzionate a rivendicare un loro ben definito spazio creativo “al femminile” nella seconda metà del Novecento.

A Mirella Bentivoglio sono stati assegnati numerosi premi sia per la sua attività poetico e artistica, sia per quella critica e organizzativa.

Nel 2011 ha donato la sua ricca collezione-archivio di arte al femminile, raccolta in anni di forte impegno anche come curatrice di mostre, al Mart (Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto).

Muore a Roma nella primavera del 2017. A un anno dalla scomparsa, si è tenuta una giornata di commemorazione in suo onore alla Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele di Roma, che ha presentato il fondo a lei intitolato (donato alla Biblioteca dalle sue tre figlie, Marina, Leonetta e Ilaria). Contiene volumi, cataloghi di mostre e svariati materiali della sua vasta biblioteca-archivio.

Nel 2019 è nato in rete l’Archivio Mirella Bentivoglio, con lo scopo di promuovere e valorizzare il suo lavoro. Nello stesso anno, il 14 maggio, è stato inaugurato un nuovo luogo espositivo per Mirella Bentivoglio all’interno dell’itinerario Spazi900, realizzato all’interno della  Biblioteca Nazionale di Roma. L’ambiente intitolato a Bentivoglio, che ospita l’esposizione permanente di alcune tra le sue opere, figura accanto a spazi dedicati ad autori quali Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante e Italo Calvino.


A poet and verbo-visual artist, Mirella Bentivoglio was born in Klagenfurt, Austria, on March 28, 1922, to Italian parents, Margherita Cavalli and scientist Ernesto Bertarelli. She received a multilingual education, studying in German-speaking Switzerland and England. In 1949, she married Ludovico Matteo Bentivoglio, a university lecturer in International Law, whose surname she adopted.

In her early youth, she created oil paintings and wrote books of poems in Italian and English (published by Scheiwiller and Vallecchi, and reviewed by critics such as Giorgio Caproni, Italo Defeo and Mario Praz). She later expressed her interest in the joint use of verbal language and image by joining the verbo-visual movements of the international artistic neo-avantgardes of the second half of the twentieth century, becoming a leading figure in them.

She earned qualifications to teach Aesthetics and Art History in Italian Academies in 1968. She held fellowships and research grants at the Salzburg Seminar for American Studies (1958) and the Getty Institute in Los Angeles (1997).

From the practices of Concrete Poetry, Visual Poetry and Visual Writing, which marked her entry into the field of new experimentation, from the 1960s on she shifted to a personal form of poetry-object. Gradually, in the 1970s and beyond, she explored the languages of performance, action-poetry and poetry-environment, setting up large symbolic linguistic structures in public places (including the famous “Ovo” in Gubbio).

Her work in object-books has been central and longstanding. She also played a decisive and enlightening role in the field of contemporary art as the animator and curator of exhibitions devoted to women’s art. In particular, for the 38th Venice Biennale (1978) she curated and realized the exhibition “Materializzazione del linguaggio” at the Magazzini del Sale, which exclusively hosted works by women artists, and which represents to this day an emblematic unicum of the work of women artists of those years, intent on claiming their own well-defined “female” creative space in the second half of the twentieth century.

Mirella Bentivoglio was awarded numerous prizes for her poetic, artistic, critical and organizational activities. In 2011, she donated her rich archive of women’s art, which she gathered over years of intense commitment, including as curator of exhibitions, to MART (the Museum of Modern and Contemporary Art of Trento and Rovereto). She died in Rome in the spring of 2017. One year after her passing, a day of commemoration was held in her honour at the Vittorio Emanuele National Central Library in Rome, which presented the fund named after her (donated to the Library by her three daughters: Marina, Leonetta and Ilaria). It contains volumes, exhibition catalogues and a variety of materials from her vast library.

In 2019, the Mirella Bentivoglio Archive was established online, with the aim of promoting and valorising her work. In the same year, on May 14, a new exhibition space for Mirella Bentivoglio was inaugurated within the “Spazi900” itinerary, created inside the National Library of Rome. The environment named after Bentivoglio, which houses a permanent exhibition of some of her works, figures alongside spaces dedicated to authors such as Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante and Italo Calvino.

 

MOSTRE PERSONALI

Mirella Bentivoglio ha tenuto numerose mostre personali, prevalentemente in sedi pubbliche, in Italia, Spagna, Germania, Inghilterra, Olanda, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Brasile e Giappone (presentate da critici italiani e stranieri quali Enrico Crispolti, Gillo Dorfles, Frances Pohl e Krystyna Wasserman). Si ricordano le sue antologiche allestite nella Galleria Schwarz di Milano (1971), nella Galleria Pictogramma a Roma (1973), al Palazzo delle Esposizioni di Roma (1996) e al National Museum of Women in the Arts di Washington (1999); e più recentemente nella Galleria Oculus di Tokyo (2010), al Pomona College di Claremont (2003 e 2015), alla Biennale di Gubbio (2016-2017), alla Galleria dell’Incisione di Brescia (2018), nel Museo Nuova Era di Bari (2018) e nella Galleria Conceptual di Milano (Creazione e fine, 2019). Nel 2019 a Roma, nel Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza, è stata allestita una sua mostra personale con oltre quaranta opere provenienti dalla Collezione Garrera. Nell’anno del centenario, 2022, l’artista è protagonista di molte manifestazioni, come la mostra alla Galleria Gramma_Epsilon (L’altra faccia della luna), prima retrospettiva di Mirella Bentivoglio in Grecia, e la grande antologica Quanto Bentivoglio?, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Nel 2023 ha luogo la prima personale dell’artista alla Galleria Hubert Winter di Vienna.

MOSTRE COLLETTIVE

Ha partecipato a mostre collettive in musei, gallerie e università in Europa, in America, in Medio ed Estremo Oriente, in Canada e in Australia. Ha esposto nove volte alla Biennale di Venezia (1969, 1972, 1978 in due diverse rassegne, 1980, 1986, 1995, 2001, 2009), prima di essere inclusa, con la partecipazione della cartella Monumento, nella recente 59ª edizione della Biennale (aprile-novembre 2022), che ha riproposto, per l’occasione, la ristampa del catalogo  Materializzazione del linguaggio, rassegna internazionale da lei curata per la 38ª Biennale di Venezia. Ha preso parte alla XI Quadriennale Nazionale di Roma nel 1986. Ha partecipato per tre volte alla Biennale di San Paolo del Brasile, tra il 1973 e il 1994, ed è stata esposta per tre volte al Centro Pompidou di Parigi (tra il 1978 e il 1982). Le sue opere sono state in mostra a Documenta Kassel nel 1982, al MoMA di New York nel 1992, a Palazzo Pitti di Firenze nel 2001, all’Expo di Milano nel 2015, al Getty Center di Los Angeles nel 2018. Nel 2019 le è stata dedicata un’ampia sezione all’interno della mostra Il soggetto imprevisto 1978. Arte e femminismo in Italia, tenutasi ai Frigoriferi Milanesi.

COLLEZIONI

Sue installazioni e grandi strutture in materiale litico, bronzeo o ligneo si trovano nelle collezioni permanenti di musei italiani come la Galleria Internazionale d’Arte Ca’ Pesaro di Venezia, il MUSMA di  Matera, il MAGA di Gallarate. Recentemente riallestita la sua Lapide a hravat, negli spazi della Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale, 2019.  Sue opere verbovisuali e poemi-oggetto in materiali diversi sono nelle collezioni permanenti del National Museum of Women in the Arts di Washington, del Metropolitan Museum of Art di New York, del Getty Institute di Los Angeles, della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, del MART di Rovereto, del MAC di San Paolo del Brasile, del Sackner Archive di Miami, della Galleria degli Uffizi, della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e di Firenze, del MACTE di Termoli, dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata, del Museo Civico di Palazzo dei Consoli a Gubbio e in collezioni di poesia visiva di altri musei.

PERFORMANCE E INTERVENTI SUL TERRITORIO

Ha tenuto performance di poesia fonetica in teatri italiani (Alessandria, Roma), a Los Angeles (alla Brewery Gallery e all’Istituto Italiano di Cultura) e al Centro Pompidou di Parigi. I suoi principali interventi sul territorio sono stati presentati in occasione delle Biennali di Gubbio (1976 e 1979) e in spazi ipogei umbri (1982-85). Questi interventi sono stati documentati, in una sala personale dedicata all’artista, nell’edizione 2016-2017 dell’eugubina Biennale di Scultura. Nel 2001 ha collaborato al progetto di ristrutturazione di Piazza Augusto Imperatore a Roma, con l’ideazione di interventi verbo-plastici. Altri suoi interventi sono stati ospitati nel parco di Villa Buttafava in Lombardia (2002-2006), lungo le rive della Moldava a Praga (2005), sul sagrato della chiesa di Quaroni presso Matera (2007) e nella campagna viterbese (Libro-campo, 1998). Nel 2022, anno del centenario della nascita dell’artista, ha luogo a Gubbio la ricollocazione della Struttura Simbolica (Ovo di Gubbio), realizzata per la città umbra nel 1976.

ATTIVITA’ POETICA, SAGGISTICA E CRITICA

Parallelamente al lavoro artistico, Mirella Bentivoglio è stata attivissima come teorica e saggista nel campo dell’arte verbovisiva: si veda la voce Poesia visiva, da lei redatta su invito del critico d’arte Giulio Carlo Argan, per il Supplemento 1978 dell’Enciclopedia Universale dell’Arte, Unedi. È autrice di saggi dedicati allo studio della parola visualizzata dal futurismo ad oggi.

Tra i titoli della sua bibliografia giovanile figurano le raccolte poetiche Giardino, edizioni Scheiwiller, 1943, e Calendario, pubblicato da Vallecchi nel 1968. Un contributo fondamentale alla critica d’arte è stata la sua monografia sul pittore statunitense di origine lituana Ben Shahn, edita da De Luca nel 1963.

Particolarmente recensito è stato il libro che ha scritto in collaborazione con Franca Zoccoli su Le futuriste italiane nelle arti visive, edito da De Luca nel 2008. Mirella Bentivoglio ne ha steso la prima metà, dedicata alle futuriste operanti tra linguaggio e immagine, sfuggite in gran parte alle maglie della storicizzazione.

Ha tenuto corsi, seminari, conferenze e lezioni nell’Università di Friburgo, in Germania, nell’Archivio ICPA, St. Michael’s Hall, a Oxford, negli Istituti Italiani di Cultura di New York, Washington, Helsinki e Praga, alla Musashino University di Tokyo e alla Osaka University of Arts di Osaka, al MAC e alla Fundação Armando Alvares Penteado (FAAP) di San Paolo del Brasile, all’Università Ca’ Foscari di Venezia e in vari altri centri culturali del mondo.

ATTIVITÀ CURATORIALE

Ha curato e presentato rassegne e mostre collettive alle Biennali di Venezia, di San Paolo, di Medellin; alla Columbia University di New York; all’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo; al Centro Pecci di Prato; al Museo di Recife, Brasile; al Festival di Perth, Australia; all’Expo-Arte di Bari; al Palazzo delle Esposizioni di Roma; in Grecia, Spagna, Finlandia, e al MoMA di New York. Donazioni di opere d’arte da lei acquisite nel corso della sua attività organizzativa hanno arricchito le collezioni permanenti di musei quali la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il MART di Rovereto, il MUSINF di Senigallia, il Museo Nori de’ Nobili di Trecastelli (Ancona), il Centro Pecci di Prato, il MACMa di Matino (Lecce) e il MAGA di Gallarate.

Tra le mostre internazionali di cui è stata curatrice si segnalano la rassegna Poesia Visiva, Studio d’Arte Contemporanea Arti Visive, Roma, 1974, 5 xilografi del Rio de La Plata, Centro d’Arte e Cultura Il Brandale, Savona, 1975, Parola immagine oggetto, rassegna di poesia italiana per il centenario della nascita di F. T. Marinetti, Istituto Italiano di Cultura, Tokyo, 1976, Materializzazione del linguaggio, 38ª Esposizione Biennale Internazionale d’Arte, Magazzini del Sale di Venezia, 1978, From Page to Space, Columbia University, Center for Italian Studies di New York, 1979, Fil-sophia – el concepte del fil en la dona-artista, Galleria Metrònom, Barcellona, 1982, Not(e)Books, Union House University of Melbourne, George Paton Gallery, Melbourne, 1982, Fe-Mail Art, Galleria ZM, Salonicco, 1983, Volùmina – il libro-oggetto rivisitato dalla donna artista del nostro secolo, Rocca Roveresca, Senigallia, 1988, The Artist and the Book in Twentieth Century Italy, a cura di Ralph Jen, 1993, From Page to Space – Futurist Women Artists between Language and Image, Istituto Italiano di Cultura, Helsinki, 1998, Fotoalchimìe – gli artisti e la fotografia in Italia. Sperimentazioni e innesti, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, 2000, (S)cripturae – le scritture segrete: artiste tra linguaggio e immagine, Galleria Civica, Padova, 2001, Il non Gruppo, Galleria Miralli – Palazzo Chigi, Viterbo, 2004, Le futuriste italiane nelle arti visive, Museo dell’Informazione, Senigallia, 2009, Venti libristi, Roma, Galleria Cortese e Lisanti, 2010. Nell’ambito delle manifestazioni del centenario della nascita, viene reso omaggio a Mirella Bentivoglio anche in veste organizzativa e curatoriale, mediante l’esposizione collettiva Ri-Materializzazione del linguaggio, alla Fondazione Dalle Nogare di Bolzano (2022-23), che riattualizza in chiave documentativa e filologica la storica rassegna da lei curata per la Biennale veneziana.


SOLO EXHIBITIONS

Mirella Bentivoglio has had numerous solo exhibitions, mainly in public venues, in Italy, Spain, Germany, England, Netherlands, Czech Republic, United States, Brazil and Japan (presented by Italian and foreign critics such as Enrico Crispolti, Gillo Dorfles, Frances Pohl and Krystyna Wasserman). These include her anthological exhibitions at the Schwarz Gallery in Milan (1971), the Pictogramma Gallery in Rome (1973), the Palazzo delle Esposizioni in Rome (1996) and the National Museum of Women in the Arts in Washington (1999); and more recently, at the Oculus Gallery in Tokyo (2010), Pomona College in Claremont (2003 and 2015), the Gubbio Biennale (2016-2017), the Galleria dell’Incisione in Brescia (2018), the Museo Nuova Era in Bari (2018) and the Conceptual Gallery in Milan (Creation and End, 2019). In 2019 in Rome, in the Museo Laboratorio di Arte Contemporanea of La Sapienza University, there was a solo exhibition of her work featuring more than forty works from the Garrera Collection. In her centennial year, 2022, the artist was the protagonist of many events, such as the exhibition at Galleria Gramma_Epsilon (“L’altra faccia della luna”), Mirella Bentivoglio’s first retrospective in Greece, and the large anthological exhibition “Quanto Bentivoglio?”, at the National Gallery of Modern and Contemporary Art in Rome. In 2023, the artist’s first solo exhibition at the Hubert Winter Gallery in Vienna took place.

GROUP SHOWS

She participated in group exhibitions in museums, galleries and universities in Europe, America, the Middle East, East Asia, Canada and Australia. She exhibited nine times at the Venice Biennale (1969, 1972, 1978 in two different shows, 1980, 1986, 1995, 2001, 2009), before being included, with the participation of the folder “Monumento”, in the recent 59th edition of the Biennale (April-November 2022), which reprinted, for the occasion, the catalogue of “Materializzazione del linguaggio”, an international exhibition she curated for the 38th Venice Biennale. She took part in the 11th National Quadriennale in Rome in 1986. She participated three times in the São Paulo Biennale in Brazil, between 1973 and 1994, and she was exhibited three times at the Pompidou Center in Paris (between 1978 and 1982). Her works have been on view at Documenta Kassel in 1982, MoMA New York in 1992, Palazzo Pitti in Florence in 2001, Expo Milan in 2015, and the Getty Center in Los Angeles in 2018. In 2019, a large section was dedicated to her within the1978 exhibition “Il soggetto imprevisto – Arte e femminismo in Italia”, held at Frigoriferi Milanesi (Milano).

COLLECTIONS

Her installations and large structures in stone, bronze or wooden material can be found in the permanent collections of Italian museums such as the Galleria Internazionale d’Arte Ca’ Pesaro in Venice, MUSMA in Matera and Museo Arte Gallarate. Her “Lapide a hravat” was reassembled in the spaces of the Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale, 2019. Her works are part of the permanent collections of the National Museum of Women in the Arts in Washington, DC, the Getty Institute in Los Angeles, the Metropolitan Museum of Art in New York, the National Gallery of Modern and Contemporary Art in Rome, MART in Rovereto, MAC in São Paulo, Brazil, the Sackner Archive in Miami, the Uffizi Gallery and the National Central Library in Florence, the MACTE in Termoli, the Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi in Macerata, the Museo Civico di Palazzo dei Consoli in Gubbio and in collections of visual poetry in other museums.

PERFORMANCE AND SITE-SPECIFIC WORK

Bentivoglio gave performances of phonetic poetry in Italian theaters (Alessandria, Rome), in Los Angeles (at the Brewery Gallery and the Italian Cultural Institute) and at the Pompidou Center in Paris. Her major interventions in the territory were presented at the Gubbio Biennales (1976 and 1979) and in underground spaces in Umbria (1982-85). These interventions were documented, in a personal room dedicated to the artist, in the 2016-2017 edition of the Gubbio Sculpture Biennale. In 2001 she collaborated on the renovation project of Piazza Augusto Imperatore in Rome, devising verbo-plastic interventions. Further interventions have been housed in the park of Villa Buttafava in Lombardy (2002-2006), along the banks of the Vltava River in Prague (2005), in the churchyard of Quaroni’s church near Matera (2007), and in the countryside around Viterbo (“Libro-campo”, 1998). In 2022, for the centennial year of the artist’s birth, the relocation of the “Ovo”, made for Gubbio in 1976, took place in the Umbrian City.

POETIC, NONFICTION AND CRITICAL ACTIVITY

Parallel to her artistic work, Mirella Bentivoglio was very active as a theorist and essayist in the field of verbo-visual art: see the entry “Visual Poetry”, which she wrote at the invitation of art critic Giulio Carlo Argan, for the 1978 Supplement to the Universal Encyclopedia of Art, Unedi. She is the author of essays devoted to the study of the visualized word from Futurism to the present.

Titles in her early bibliography include the poetry collections “Giardino”, Scheiwiller editions, 1943, and “Calendario”, published by Vallecchi in 1968. A key contribution to art criticism was her monograph on the Lithuanian-born American painter Ben Shahn, published by De Luca in 1963.

Particularly well reviewed was the book she co-wrote with Franca Zoccoli “Le futuriste italiane nelle arti visive”, published by De Luca in 2008. Mirella Bentivoglio laid out the first half of it, devoted to female Futurists working between language and image, who largely escaped the meshes of historicization.

She taught courses, seminars, conferences, and lectures in the University of Freiburg (Germany), ICPA Archives, St. Michael’s Hall, Oxford, Italian Cultural Institutes in New York, Washington, Helsinki and Prague, Musashino University in Tokyo and Osaka University of Arts in Osaka, MAC and Fundação Armando Alvares Penteado (FAAP) in São Paulo (Brazil), Ca’ Foscari University in Venice and various other cultural centres around the world.

CURATORIAL ACTIVITY

She curated and presented exhibitions at the Venice, São Paulo, and Medellin Biennales; Columbia University, New York; the Italian Cultural Institute, Tokyo; Centro Pecci, Prato; the Museum of Recife, Brazil; the Perth Festival, Australia; Expo-Arte, Bari; Palazzo delle Esposizioni, Rome; Greece, Spain, Finland; and MoMA, New York. Donations of artworks acquired in the course of her organizational activities have enriched the permanent collections of museums such as the National Gallery of Modern and Contemporary Art in Rome, MART in Rovereto, MUSINF in Senigallia, Museo Nori de’ Nobili in Trecastelli (Ancona), Centro Pecci in Prato, MACMa in Matino (Lecce), and Museo arte Gallarate. Among the international exhibitions of which she was curator were “Poesia Visiva”, Studio d’Arte Contemporanea Arti Visive, Rome, 1974, “5 xylografi del Rio de La Plata”, Centro d’Arte e Cultura Il Brandale, Savona, 1975, “Parola immagine oggetto”, an exhibition on Italian poetry for the centenary of the birth of F. T. Marinetti, Italian Cultural Institute, Tokyo, 1976, “Materializzazione del linguaggio”, 38th International Biennale Art Exhibition, Magazzini del Sale, Venice, 1978, “From Page to Space”, Columbia University, Center for Italian Studies, New York, 1979, “Fil-sophia – el concepte del fil en la dona-artista”, Metrònom Gallery, Barcelona, 1982, “Not(e)Books”, Union House University of Melbourne, George Paton Gallery, Melbourne, 1982, “Fe-Mail Art”, ZM Gallery, Thessaloniki, 1983, “Volùmina – Il libro oggetto rivisitato dalla donna-artista del nostro secolo”, Rocca Roveresca, Senigallia, 1988, “The Artist and the Book in Twentieth Century Italy”, edited by Ralph Jen, 1993, “From Page to Space – Futurist Women Artists between Language and Image”, Italian Cultural Institute, Helsinki, 1998, “Fotoalchimìe – gli artisti e la fotografia in Italia. Sperimentazioni e innesti”, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, 2000, “(S)cripturae – le scritture segrete: artiste tra linguaggio e immagine”, Galleria Civica, Padova, 2001, “Il non Gruppo”, Galleria Miralli – Palazzo Chigi, Viterbo, 2004, “Le futuriste italiane nelle arti visive”, Museo dell’Informazione, Senigallia, 2009, “Venti libristi”, Roma, Galleria Cortese e Lisanti, 2010. As part of the events of the centenary of her birth, tributes to Mirella Bentivoglio also appear in the organizational and curatorial spheres, through the group exhibition “Rimaterializzazione del linguaggio”, at the Fondazione Dalle Nogare in Bolzano (2022-23), which updates the historic exhibition she curated for the Venice Biennale through historical and philological documentation.