In occasione della mostra
Originali. “I manoscritti dei poeti d’oggi” e le poetiche verbo-visuali in Italia dal Fondo Pignotti, della Biblioteca nazionale centrale di Firenze, è in esposizione l’opera di Mirella Bentivoglio dal titolo Il disgelo del libro, 1986
L’opera fa parte del Fondo dedicato a Loriano Bertini, noto imprenditoredi Prato, collezionista di prestigiosi libri d’artista e libri-oggetto che arricchiscono le collezioni della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Il disgelo del libro ha partecipato a importanti rassegne dedicate a questo mezzo espressivo dell’arte contemporanea, come quelle tenutesi a New York, al Museum of Modern Art, tra l’autunno del 1992 e l’inverno del 1993, e a Venezia, presso la Collezione Peggy Guggenheim, nella primavera successiva.
A seguire una dichiarazione di Mirella Bentivoglio dal catalogo The Artist and the Book in XXth Century Italy, a cura di Riva Castleman e Ralph Jentsch
“Se non avesse le parole potrebbe essere una scultura, la semplice rappresentazione plastica di un piccolo libro, ricavata da una zona di particolare bianchezza e trasparenza di una lastra di onice. Ma le parole danno un significato al materiale in relazione alla forma e quindi trasformano la scultura in metafora poetica. È un libro-oggetto, ossia un libro che non si dà esclusivamente come mezzo, strumento, veicolo d’informazione, ma come messaggio esso stesso, nelle sue proprietà fisiche di oggetto tridimensionale. L’onice da cui è ricavato ha chiazze come di ghiaccio, e contiene alcune piccole tracce scure, come la neve semi-fusa nei punti in cui viene calpestata. Come spiega il titolo qui lo strumento di comunicazione si scalda, perché non soltanto la parola, ma la materia, si assume il compito di comunicare, in un arretramento della conoscenza che raggiunge le radici fisiche dell’esperienza poetica. Le parole, trasferite in caratteri bianchi direttamente sull’onice, lo confermano. Questo libro non è un inverno, perché non è un frigido tramite di poesia, ma è esso stesso poesia.”
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