La terza edizione della Milano Drawing Week
Al Castello Sforzesco e alle dieci gallerie si è aggiunto il Museo di Storia Naturale per un percorso in dodici tappe con artisti di oggi e del secolo scorso
Mirella Bentivoglio alla Galleria Zero
25 novembre – 3 dicembre 2023
Milano Drawing Week, dal 25 novembre al 3 dicembre, è la grande festa diffusa dedicata al disegno giunta alla sua terza edizione. L’iniziativa, curata da Collezione Ramo in collaborazione con il Comune di Milano-Cultura, tocca dodici tappe, in un percorso attraverso la città, coinvolgendo due istituzioni civiche, il Castello Sforzesco, con il suo ricchissimo Gabinetto dei Disegni, e, novità di quest’anno, il Museo di Storia Naturale; inoltre partecipano al programma dieci gallerie: Clima, Zero…, Gió Marconi, Kaufmann Repetto, Loom Gallery, Monica De Cardenas, OPR Gallery, Renata Fabbri, Spazio Lima e Tiziana Di Caro (quest’ultima, con sede a Napoli, sarà presente a Milano per l’occasione).
Il Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco espone alcuni disegni di Umberto Boccioni, affiancati da analoghi fogli della Collezione Ramo, riunendoli in un focus dedicato al grande artista, mentre al Museo di Storia Naturale (il solo spazio a pagamento) l’artista francese Mad Meg (Francia, 1976) mette in dialogo i suoi inquietanti disegni con una carta di Giorgio de Chirico (Collezione Ramo) e con alcuni esemplari della collezione entomologica del Museo.
Fra gli altri artisti del XX secolo figurano, nelle diverse mostre, Gianfranco Baruchello, Mirella Bentivoglio (alla Galleria Zero…), Tomaso Binga, Alighiero Boetti, Massimo Campigli, Alik Cavaliere, Betty Danon, Lucio Fontana, Piero Manzoni; fra i contemporanei, John Bock, Umberto Chiodi, Luca Gioacchino Di Bernardo, Benni Bosetto, Vadim Fishkin, Juul Kraijer, Mad Meg, Valerio Nicolai, Adrian Paci, Brandi Twilley, Serena Vestrucci.
Nell’opera riprodotta, Mirella Bentivoglio si ispira al romanzo di Filippo Tommaso Marinetti, Gli indomabili (Edizioni Futuriste di Poesia, Piacenza, 1922), raffigurando uno dei “Cartacei”, ovvero una delle esilissime figurine bidimensionali di carta, protagonista del racconto marinettiano.
Le mostre non espongono solo disegni, ma works on paper: anche acquerelli, collage, gouache, pastelli, secondo il modello dettato dalla Collezione Ramo, una raccolta privata il cui obiettivo è stato da sempre quello di creare una cultura del disegno, come pratica dal valore autonomo, al pari di pittura e scultura.
Rimasta lungamente segreta, la Collezione Ramo ha debuttato nel 2018 al Museo del Novecento di Milano, poi alla Estorick Collection di Londra, per essere in seguito presentata al Menil Drawing Institute di Houston ed è pubblicata nel volume Disegno italiano del XX secolo, a cura di Irina Zucca Alessandrelli.