litografia
-fronte in basso a destra scritta a mano "esemplare unico in giallo per il Centro Operativo Sincron", firma e data
-fronte in basso a destra firma e data
-senza firma e senza data
La bugia, 2005
Poesia concreta, ideata nel 1968, e realizzata come serigrafia nel 1969, raffigurante la parola indicata nel titolo. Il ripetersi del dittongo ‘su’, in essa contenuto, si visualizza come la corrispondente traduzione iconica di una scala, culminante nello spezzone ‘cesso’: livellamento, dopo la progressiva salita, della competizione e delle ambizioni della società contemporanea. Dato che la lettura critica è polemicamente vagliata alla luce del consumismo, la risultante è espressa nello strumento finale di qualunque digestione. L’opera può richiamare la Coca cola di Dècio Pignatari per via della combinazioni dei termini “babe cola/ beba coca/ babe cola caco” culminanti nella parola “Cloaca” che analogamente al provocatorio spezzone “cesso”, pone l’accento sul luogo destinato allo scarico dei rifiuti. Parentela con la poesia sperimentale sudamericana attestata anche dalla targhetta di partecipazione, dietro un esemplare di Successo, alla Biennale di San Paolo (1973). Rosaria Abate
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