serigrafia
esemplare n. 35/100, in cornice metallica originale, è proprietà della Biblioteca Nazionale Centrale
es. 54/100, fronte in basso a destra numerazione, firma e data
es. 34/100, fronte in basso a destra numerazione, firma e data in rosso
es. senza numerazione, firmato
es. 35/100, fronte in basso, numerazione, firma e data; sul retro, etichetta di partecipazione alla Biennale di San Paolo, 1973
- Biblioteca Nazionale Centrale, Roma [esemplare n. 35/100 ]
- collezioni private
Umbro Apollonio e Renato Barilli, Bentivoglio, Schwarz, Milano, 1971
Umbro Apollonio, Artistas italianos de hoje na XII bienal do Museu de Arte Moderna de São Paulo du Brasil, San Paolo del Brasile, 1973
Mirella Bentivoglio – La poesia fatta pietra, edizioni Coopedit, Macerata, 1984
Renato Barilli, Maria Grazia Tolomeo, Mirella Bentivoglio. Dalla parola al simbolo, con antologia critica, De Luca, Roma, 1996
Anna Maria Lelli, Frances K. Pohl, Krystyna Wasserman, The Visual Poetry of Mirella Bentivoglio, con antologia critica, De Luca Editore, Roma, 1999
Nicoletta Boschiero (a cura di), Quanto Bentivoglio?, Tlon, Roma, 2022
La bugia, 2005
Bentivoglio, Milano, Galleria Schwarz, 1971-72
Mirella Bentivoglio, sala personale in Umbro Artistas italianos de hoje na XII bienal do Museu de Arte Moderna de São Paulo du Brasil, San Paolo del Brasile, ottobre – dicembre 1973
Mirella Bentivoglio – La poesia fatta pietra, Macerata, Pinacoteca e Musei Comunali, febbraio 1984
Mirella Bentivoglio. Dalla parola al simbolo, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 10-28 ottobre 1996
The Visual Poetry of Mirella Bentivoglio, Washington, The National Museum of Women in the Arts, 1 marzo -12 giugno 1999, Istituto Italiano di Cultura, 2-31 marzo 1999
Mirella Bentivoglio – Il cuore della consumatrice ubbidiente, Brescia, Galleria dell’Incisione, 22 aprile – 24 maggio 2018
Quanto Bentivoglio?, a cura di Nicoletta Boschiero, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, 18 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023
Poesia concreta, ideata nel 1968, e realizzata come serigrafia nel 1969, raffigurante la parola indicata nel titolo. Il ripetersi del dittongo ‘su’, in essa contenuto, si visualizza come la corrispondente traduzione iconica di una scala, culminante nello spezzone ‘cesso’: livellamento, dopo la progressiva salita, della competizione e delle ambizioni della società contemporanea. Dato che la lettura critica è polemicamente vagliata alla luce del consumismo, la risultante è espressa nello strumento finale di qualunque digestione. L’opera può richiamare la Coca cola di Dècio Pignatari per via della combinazioni dei termini “babe cola/ beba coca/ babe cola caco” culminanti nella parola “Cloaca” che analogamente al provocatorio spezzone “cesso”, pone l’accento sul luogo destinato allo scarico dei rifiuti. Parentela con la poesia sperimentale sudamericana attestata anche dalla targhetta di partecipazione, dietro un esemplare di Successo, alla Biennale di San Paolo del Brasile (1973). Rosaria Abate
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