acetato, plexiglas, e pietre (amigdale preistotiche)
senza firma
Renato Barilli, Maria Grazia Tolomeo, Mirella Bentivoglio. Dalla parola al simbolo, con antologia critica, De Luca, Roma, 1996
Anna Maria Lelli, Frances K. Pohl, Krystyna Wasserman, The Visual Poetry of Mirella Bentivoglio, con antologia critica, De Luca Editore, Roma, 1999
Vittoria Surian, Il colore della misoginia, Editrice Eidos, Mirano (Venezia), 2003
La bugia, 2005
Mirella Bentivoglio. Dalla parola al simbolo, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 10-28 ottobre 1996
The Visual Poetry of Mirella Bentivoglio, con antologia critica, Washington, The National Museum of Women in the Arts, 1 marzo -12 giugno 1999, Istituto Italiano di Cultura, 2-31 marzo 1999
Il colore della misoginia, San Donà di Piave (Venezia), febbraio 2003
L’opera prende spunto dalla raffigurazione di una mappa birmana del Quattrocento, trovata come sempre in modo occasionale dall’artista, che rappresenta il mondo con una forma alludente a quella dell’uovo. Mirella Bentivoglio ha ingrandito l’antico disegno su materiale trasparente e, con un’attenta mimesi, ha proseguito, graficamente, il puntinato del fondo. Al fine di allungarlo per collocarvi delle vere amigdale preistoriche, applicate sulla superficie, con le quali ha inteso identificare i frammenti che nel disegno birmano risultano dallo sgretolamento della parte inferiore dell’uovo-mondo. Mirella Bentivoglio ha adottato spesso il segno uovo nel suo lavoro creativo, e spesso viene ricondotto al suo uso un significato di simbolo femminile. Ciò non è del tutto esatto. Ad una lettura più attenta della produzione dell’artista, ci si accorgerà che spesso lei conferisce al segno dell’uovo la neutralità primordiale, androgina dell’individuo. La coppa, la parte inferiore dell’uovo, è piuttosto concepita dall’artista come simbolo del femminile, in questo caso sbriciolata, perduta, volta ad azzerare l’unità dell’uovo. Secondo l’artista dunque questa mappa conserva dell’uovo solo la parte superiore. La stessa parte che riconosce come forma reduce in tutte le cupole delle chiese. Col degradamento della parte inferiore dell’ovale viene privato l’emisfero femminile, lasciando la cupola sospesa, senza base. E’ interessante inoltre accorgersi che in cima a questa rappresentazione dell’uovo che va sgretolandosi, è visibile un minuscolo albero e che lo sgretolamento comincia dal punto in cui terminano le sue radici. Rosaria Abate
Esistono diverse versioni
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