cartelli in zinco serigrafati, anelli metallici
firma sul retro
- Archivio Bentivoglio, Roma [nn. 2,11/15; ma vi sono altri esemplari la cui numerazione non è rintracciabile dai precedenti inserimenti in database]]
- Fondazione Museion Museo d'arte moderna e contemporanea, Bolzano [n. 3/15]
- collezione privata, Roma [n. 6/15]
Ralph Jentsch (a cura di), The Artist and the Book in Twentieth Century Italy, New York, Museum of Modern Art, 15 ottobre 1992 – 16 febbraio 1993, Umberto Allemandi & C., Torino, 1992
La bugia, 2005
Segnal/etica è un libro-oggetto metallico articolabile, composto da 16 pagine, vale a dire cartelli segnaletici originali di zinco serigrafato in tre colori (bianco, nero, rosso), uniti da due anelli su uno dei lati brevi. Si tratta di cartelli usualmente appesi nelle strade o in luoghi di lavoro. Ogni cartello-pagina è seguito da una pagina della stessa materia e misura, sulla quale, in basso a destra, appare un breve titolo (serigrafato all’interno di una piccola freccia che rimanda alla pagina prima). Questo titolo metaforizza le parole del precedente cartello, trasformandolo così in aforisma: un abbinamento tra il cartello e la sua titolazione che si stabilisce nell’atto di voltare le pagine. Vengono messi in relazione: “DIVIETO DI SOSTA con “felicità”; “È OBBLIGATORIO L’USO DEGLI / OCCHIALI O SCHERMO” con “verità”; “È PROIBITO L’INGRESSO / A CHI NON È AUTORIZZATO” con “giustizia”; “È OBBLIGATORIO / L’USO DELLA MASCHERA” con “società”; “PONTE / NON PRATICABILE” con “fiducia”; “ESTINTORE” con “guadagno”; “USCITA DI SICUREZZA” con “religione”; “ZONA RIMOZIONE” con “promesse”. Il prototipo della creazione è stato esposto al Museum of Modern Art di New York (1992) e alla Fondazione Guggenheim di Venezia (1994) ed è conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, insieme ai libri-oggetto del Fondo Bertini. Dal libro metallico è stata tratta un’edizione in cartoncino ad opera della Fondazione Faccioli (Roma 2008). Rosaria Abate
Le altre schede nel database relative a Segnal/etica che fanno riferimento ad esemplari della stessa originaria tiratura (15 esemplari), vanno rimosse, ma solo dopo averle unificate anche in deposito, altrimenti si rischia di non trovare più i corrispondenti. Vanno inoltre verificati gli esemplari che, secondo i dati registrati in database, non sono corrispondenti a quelli rintracciati nella tiratura originaria (R. A.).