marmo, onice
firmato
Mirella Bentivoglio, Volùmina – il libro-oggetto rivisitato dalla donna del nostro secolo, Assessorato alla Cultura – Comune di Senigallia (Ancona), 1990
Renato Barilli, Maria Grazia Tolomeo, Mirella Bentivoglio. Dalla parola al simbolo, con antologia critica, De Luca, Roma, 1996
Rosaria Abate, Rompere le parole, in Roberto Borsellini e Graziella Cirri, Gubbio 2016 – XXVI Biennale di Scultura, Silvana Editoriale, Cinesello Balsamo (Milano), 2016
La bugia, 2005
Volùmina – il libro-oggetto rivisitato dalla donna del nostro secolo, Senigallia (Ancona), Rocca Roveresca, 4 marzo – 25 aprile 1988
Mirella Bentivoglio. Dalla parola al simbolo, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 10-28 ottobre 1996
Si tratta di un libro-oggetto fondamentale nel percorso creativo di Mirella Bentivoglio, poiché due segni già acquisiti nella sua produzione, quello dell’uovo e del libro, vengono legati per la prima volta insieme. L’uovo rappresenta l’origine, la natura inconscia e profonda, mentre il libro rappresenta la componente razionale, e lo stesso codice inteso come istituzione, classificazione, programma. Mirella Bentivoglio li unisce in un rapporto di principi complementari, mater e logos: la materia, la madre, la componente originaria, insieme al verbo, il codice, la trasmissibilità. Una combinazione che formalmente si traduce anche in una complementarietà visiva: l’uovo, curvo e compatto, privo di un unico centro, il libro aperto, diviso a metà, lineare e dotato di angoli perpendicolari. Rosaria Abate
Era presente nello studio almeno una delle due versioni note pubblicate del lavoro