carta fatta a mano, lacci di cuoio, collage fotografico, su pannello ligneo con protezione in teca di plexiglas
Petrus Christus
nel retro, in alto e in basso, titolo, firma e data
Vittoria Surian, Il colore della misoginia, Editrice Eidos, Mirano (Venezia), 2003
La bugia, 2005
Il colore della misoginia, San Donà di Piave (Venezia), febbraio 2003
Nell’opera, suddivisa in due, a mo’ di pagine di libro aperto, l’artista ha isolato, ingrandito e svuotato di ogni figurazione religiosa, il dettaglio di un dipinto fiammingo della metà del Quattrocento: si tratta infatti della Nostra Signora dell’albero secco del pittore Petrus Christus. Un albero, dal cui intreccio dei rami pendono come frutti delle lettere “a”. Nella lingua italiana, generalmente la A è la lettera con la quale terminano i sostantivi di genere femminile, ma nella lingua dell’autore del dipinto, probabilmente la A intendeva inneggiare alla figura della Madonna (Ave), cancellata dal prelievo compiuto dall’artista contemporanea. Questa sorta di pseudo-albero che “fruttifica al femminile” allude anche a una corona di spine, di forma ovoidale. Nella parte sinistra del libro appare l’immagine fotografica di un uovo ligneo, citato da un lavoro tridimensionale di Mirella Bentivoglio, il Simbolo totale (1984) o anche l’Hyper Ovum (1987). La scelta del legno condensa in sé il concetto di albero-logos, e, per la forma, il simbolo della Mater. Dunque il legno dell’albero di destra contiene la forma dell’uovo, e l’uovo di sinistra è fatto della materia dell’albero. Si realizza così, due volte, la complementarietà dei due principi sovente adottati dall’artista: che garantiscono, fusi, l’armonia della “binarietà equilibrata”, senza predominio o dipendenza dell’uno sull’altro elemento. Rosaria Abate