ferro, perspex
l'opera si compone di due pezzi: una croce e una base di perspex
Mirella Bentivoglio – La poesia fatta pietra, edizioni Coopedit, Macerata, 1984
Renato Barilli, Maria Grazia Tolomeo, Mirella Bentivoglio. Dalla parola al simbolo, con antologia critica, De Luca, Roma, 1996
Angela Madesani (a cura di), Per-Turbamenti, Nicolodi, Rovereto (Trento), 2005
La bugia, 2005
Bentivoglio, Milano, Galleria Studio Santandrea, 16 gennaio – 12 febbraio 1975
Mirella Bentivoglio – Ab Eva, Roma, Galleria Spazio Alternativo, 5-7 marzo 1979
Mirella Bentivoglio – La poesia fatta pietra, Macerata, Pinacoteca e Musei Comunali, febbraio 1984
Mirella Bentivoglio – Simbolo come struttura, Roma, Centro di Sperimentazione Artistica Sala 1, 6-30 aprile 1984
Mirella Bentivoglio – Dalla parola al simbolo, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 1996
Per-turbamenti, a cura di Angela Madesani, San Donato Milanese (Milano), Galleria d’Arte Contemporanea – Cascina Roma, 6 marzo – 2 maggio
Lavoro concepito come elemento trovato, con una connotazione al femminile, in anni di decisa ribellione della donna all’emarginante ruolo domestico. Mirella Bentivoglio ha rintracciato in questo elemento metallico, facente parte del sistema di risciacquo nella lavastoviglie, una somiglianza con una croce medievale, dove i fori per l’acqua e per il “brillantante” potevano evocare, secondo l’artista, i castoni per le gemme. Non è definito se la relazione tra femminile e lavoro domestico è, nella scelta di questo oggetto, espressa mediante una simbologia che ne rappresenta l’attività (e dunque anche la fine di questo ruolo, dal momento che si tratta di una lapide, di una commemorazione estinta); o la sostituzione stessa dell’attività della donna da parte dello strumento che ne agevola il lavoro casalingo: probabilmente, nelle intenzioni dell’artista, la lettura è duplice. Ma, in ogni caso, tale simbologia potrebbe essere comunque colta come una metonimia: che rappresenta la parte per il tutto, lo strumento per chi lo adopera. Rosaria Abate