travertino, vernice nera, ametista brasiliana, carta stampata
La bugia, 2005
La base di questo lavoro, in travertino grezzo, simula un libro aperto. Sulla pietra corrosa è stata spruzzata della vernice nera che si è annidata negli incavi, lasciando trapelare il colore chiaro della pietra. Al centro della divisione mediana che simula l’apertura delle pagine, due valve di un sasso (ametista brasiliana) disposto come una conchiglia semiaperta. Il segreto, come recita il titolo dell’opera, è “una sorpresa”, spiega l’artista stessa, ” in una guaina scabra come il linguaggio che quotidianamente usiamo”: spiegazione che ricorda la realizzazione di una più nota opera dell’artista, La realtà e il libro.
Infine, due piccolissime pagine di carta con segni microscopici, non leggibili, per non aggiungere significati a questo ermetico contenuto offerto dall’autrice: “a quell’interno seme di silenzio che è l’essenza di ogni poesia” Una metafora plastica priva di parole. E’ ricorrente nella produzione dei libri-oggetto di Mirella Bentivoglio questo sentire la poesia anche come necessità di silenzio. Rosaria Abate