disegno, grafite su carta
sul fronte, in basso, firma e data: "Mirella 1945"; sul retro, etichetta firmata sia come "Mirella Bentivoglio", sia "(bentivoglio)"; titolo: "Il ruolo"; "disegno 1945"
La bugia, 2005
Una delle prime testimonianze della creatività di Mirella Bentivoglio, ancora espressa in modo tradizionale, attraverso il disegno figurativo, nella quale non compare il cognome, adottato in seguito al matrimonio (l’etichetta sul retro è posta successivamente, mentre sul fronte, in basso, con la data 1945, è impressa dall’artista la firma “Mirella”). L’ambiente ritratto su questo piccolo foglio di carta ingiallita dal tempo, è una cucina o locale rustico, con un focolare acceso, pochi utensili, dei gradini parzialmente visibili nell’inquadratura, e una finestra con cerchi di vetro piombato, tipica delle raffigurazioni medievali. Oltre la linea, che presenta diverso spessore e pressione sulla carta, con tratto più tenue o più marcato, l’artista accenna delle fioche ombre per suggerire tridimensionalità, visibili sulla cappa e all’interno del camino. Dei richiami alla poetica successivamente investigata, sebbene con altri linguaggi e strumenti espressivi, possono essere colti nell’irrisione, che probabilmente è nelle intenzioni di alcuni elementi adottati, come le ragnatele, o lo stesso titolo, Il ruolo, che sembrerebbe stabilire una assegnazione piuttosto evidente al personaggio ospitato in questo ambiente domestico. Ma Il ruolo potrebbe essere anche un titolo tautologico, perché, come probabilmente è intuibile dalla sagoma che incornicia la piccola scena casalinga, questo disegno potrebbe essere lo schizzo preparatorio di una scenografia teatrale. Durante il periodo bellico, infatti, Mirella Bentivoglio risiedeva con la famiglia lontano da Milano, rifugiata presso la villa a Courmayeur, e qui si occupava con i coetanei di teatro, per intrattenere la comunità locale, soprattutto con la rivisitazione di fiabe tradizionali. Questo spiegherebbe la presenza di interventi chirografici, alla destra del riquadro, probabili annotazioni per la scena teatrale. Rosaria Abate