collage oggettuale su tela
fronte in basso titolo, firma e data; Dietro nello spessore: verso di E. Dickinson ?
La bugia, 2005
Il buco di una tavolozza diviene l’incavo per un occhio, le macchie di colore si trasformano nelle sue lacrime, nella raffigurazione di una pittura che piange probabilmente la sua fine, forse perché l’artista, non ancora operante nella verbovisualità, ha sentito l’esigenza di esprimere la nuova rotta, con il superamento delle tecniche artistiche tradizionali. Esiste un’altra versione di quest’opera, datata 1990, presente in collezione privata.
L’occhio inserito in una composizione oggettuale, potrebbe richiamare il noto Indestructible Objèct di Man Ray, non solo per la dadaista trasposizione di un ritratto “monoculare”, ma anche per il senso di malinconia, la condizione di superamento e distacco, che in un certo senso accomuna le due creazioni. Rosaria Abate
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verificare presenza di verso di E. Dickinson sul retro.