assemblage: bilancina, libretto, scritta in letraset
titolata sulla base, non firmata
La bugia, 2005
Si tratta di un poema-oggetto sviluppato nella piccola dimensione, e volto a sottolineare il “poco” peso della poesia, ma non in senso ironico o critico, piuttosto come a indicare che spesso la qualità si colloca nel raro, nel minimo o nel tenue. Non è il peso indice del suo valore; come, in un certo senso non è nemmeno la parola a costituire la poesia. Mirella Bentivoglio è a esprimere in alcune sue opere come la poesia sia contenuta paradossalmente nel silenzio, più che nella parola. In ciò che non viene detto. Sta in quello che la parola sprigiona, più che nella parola stessa, nell’atmosfera che esala, nella coscienza che la svela. E il recupero dell’immagine, nella ricerca sperimentale dell’artista, effettivamente, concorre alla rappresentazione di questo indicibile. Rosaria Abate
senza firma