fotomontaggio su tela emulsionata montata con plexiglas
fronte in basso, titolo a matita e firma ; retro in basso, titolo, firma, data, e tecnica, sulla tela
Bentivoglio, Studio Santandrea, Milano, 1975
La bugia, 2005
L’opera è giocata sull’assonanza “uomo-uovo”. Si tratta infatti di un volto umano, capovolto, tenuto eretto da un portauovo. Il simbolo uovo è una costante nel lavoro di Mirella Bentivoglio: Uovo e portauovo figurano sulla copertina della prima mostra personale del 1971 alla Galleria Schwarz di Milano (Uovo e portauovo, genesi e cultura, 1971). Mantenendo le stesse proporzioni, l’artista ottiene un collage verbalizzato, sostituendo l’uovo con il volto umano. L’artista raccontò che l’idea le venne in mente si trovava in Germania, a Offenbach per la mostra personale al Klingspor Museum der Buch-und-Schriftkunst (1974), quando nella vetrina di un parrucchiere notò una testa-manichino che aveva una perfetta somiglianza con la forma di un uovo. L’acquistò e, tornata in Italia, collegò l’ingrandimento fotografico di un portauovo con la foto di quel volto, a mento in su. Il collage venne collegato a due versi tratti dal Purgatorio, nella Divina Commedia: “Chi nel viso degli uomini legge omo/ ben avria quivi conosciuta l’emme”, che sono posti sotto l’immagine ottenuta, ponendo dunque l’attenzione sulla lettera che sostituisce l’uomo all’uovo. Il collage originale è riprodotto sulla copertina del catalogo della mostra personale allo Studio Santandrea di Milano, 1975. Rosaria Abate
Schede collegate: 80; 81; 229; 539; 546; 605