litografia originale tra due plexiglas
fronte in basso, p. d'a., firma e data; sul retro, etichetta con i dati
Mirella Bentivoglio, in Catalogo nazionale Bolaffi d’arte moderna n. 8, Giulio Bolaffi Editore, Torino, 1972, parte I, p. 34
Gillo Dorfles, Mirella Bentivoglio – poesia visiva, con antologia critica, edizioni Pictogramma, Roma, 1973
Bruno Rescio, Mirella Bentivoglio, una poetica del significante, Edikon, Roma, 1979
Renato Barilli, Maria Grazia Tolomeo, Mirella Bentivoglio. Dalla parola al simbolo, con antologia critica, De Luca, Roma, 1996
Anna Maria Lelli, Frances K. Pohl, Krystyna Wasserman, The Visual Poetry of Mirella Bentivoglio, con antologia critica, De Luca Editore, Roma, 1999
Frances K. Pohl (a cura di), Pages. Mirella Bentivoglio – Selected Work 1966-2012, Pomona College, Claremont (Los Angeles), 2015
La bugia, 2005
Mirella Bentivoglio – poesia visiva, Roma, Galleria Pictogramma, 12 giugno – 7 luglio 1973
Mirella Bentivoglio. Dalla parola al simbolo, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 10-28 ottobre 1996
Pages. Mirella Bentivoglio – Selected Work 1966-2012, Claremont (Los Angeles), Pomona College Museum of Arts, 20 gennaio – 17 maggio 2015
Mirella Bentivoglio realizza due opere sul tema del groviglio. La prima è Autoritratto emblematico (1971), centrata sul filo della scrittura che, nell’esibizione in corsivo della parola stessa (“groviglio”), isola creativamente il dittongo finale “io”: l’artista ottiene appunto un autoritratto, poiché le vocali finali sono disposte come i tratti somatici di un volto tondeggiante ricavato proprio dalla grafia, che assume una stilizzata aspirazione antropomorfa.
L’altra opera grafica dedicata al groviglio, è Soggettivismo oggettivato (1972), dove la sillaba conclusiva si differenzia dal filo della scrittura, presentandosi in caratteri stampati. Lo stesso tema trattato in due opere diverse, cui l’artista assegna titolazioni differenti, ha creato talvolta della confusione rispetto ai due lavori grafici. Ad esempio, nel catalogo della mostra personale alla Galleria Pictogramma di Roma (1973), è riprodotta l’opera Soggettivismo oggettivato, presentata tuttavia nella didascalia col titolo Autoritratto emblematico.
Spesso Bentivoglio ha individuato il pronome singolare IO in molte opere (La firma, Icona nera, ecc.) come superamento di un punto di vista individuale, con il significato di un personalismo collettivo nel quale ognuno può riconoscersi. Rosaria Abate