litografia su carta
fronte in basso, titolo, firma e data
Umbro Apollonio e Renato Barilli, Bentivoglio, Schwarz, Milano, 1971
Marcello Venturoli, Bentivoglio, in Catalogo nazionale Bolaffi della grafica n. 3, 1971/72, Giulio Bolaffi Editore, Torino, 1972, p. 18
Bruno Rescio, Mirella Bentivoglio, una poetica del significante, Edikon, Roma, 1979
Antonello Rubini (a cura di), Lo spazio del segno, San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), 2015
La bugia, 2005
Bentivoglio, Milano, Galleria Schwarz, 1971-72
Lo spazio del segno, San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), Palazzina Azzurra, 4-22 luglio 2015
Mirella Bentivoglio realizza due opere sul tema del groviglio. La prima è Autoritratto emblematico (1971), centrata sul filo della scrittura che, nell’esibizione in corsivo della parola stessa (“groviglio”), isola creativamente il dittongo finale “io”: l’artista ottiene appunto un autoritratto, poiché le vocali finali sono disposte come i tratti somatici di un volto tondeggiante ricavato proprio dalla grafia, che assume una stilizzata aspirazione antropomorfa.
L’altra opera grafica dedicata al groviglio, è Soggettivismo oggettivato (1972), dove la sillaba conclusiva si differenzia dal filo della scrittura, presentandosi in caratteri stampati.
Spesso Bentivoglio ha individuato il pronome singolare IO in molte opere (La firma, Icona nera, ecc.) come superamento di un punto di vista individuale, con il significato di un personalismo collettivo nel quale ognuno può riconoscersi. Esattamente come in questo ritratto. Rosaria Abate
Schede collegate: 22; 43; 44; 45; 352
Su diverse schede è indicato che si tratta di una serigrafia, anche se a me risulta sia stata realizzata come litografia edita da Bolaffi. La tecnica litografica credo sia anche più pertinente con la descrizione spesso annatata dall’artista, vale a dire che ha realizzato la scrittura partendo proprio da un filo. Andrebbe valutato con un esperto di stampe se si tratta di errore nelle didascalie o se esiste sia la realizzazione litografica che serigrafica (R. A.)