serigrafia
fronte in basso titolo, firma e data
Mirella Bentivoglio – La poesia fatta pietra, edizioni Coopedit, Macerata, 1984
Renato Barilli, Maria Grazia Tolomeo, Mirella Bentivoglio. Dalla parola al simbolo, con antologia critica, De Luca, Roma, 1996
Frances K. Pohl (a cura di), Pages. Mirella Bentivoglio – Selected Work 1966-2012, Claremont (Los Angeles), Pomona College, 2015
Rosaria Abate, Rompere le parole, in Roberto Borsellini e Graziella Cirri, Gubbio 2016 – XXVI Biennale di Scultura, Silvana Editoriale, Cinesello Balsamo (Milano), 2016
La bugia, 2005
Mirella Bentivoglio – La poesia fatta pietra, Macerata, Pinacoteca e Musei Comunali, febbraio 1984
Mirella Bentivoglio. Dalla parola al simbolo, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 10-28 ottobre 1996
Poesia concreta che rappresenta, in forma di gabbia, la prima persona del verbo avere. Contrappone la serialità, la separazione della H (che nella lingua italiana non ha alcun riscontro fisico, fonetico, e raffigura in un certo senso la divisione e l’astrazione), alla fisicità e autonomia iconica della chiusa lettera O (tondeggiante e così corporale che la bocca per dire una O, forma una O); e dunque mette in risalto la dimensione astratta dell’avere con quella concreta dell’essere. Le H sono la struttura che l’uomo ha dato alla propria esistenza. Non basta affermare che chi possiede è in gabbia: chi non possiede lo è ancora di più, e quindi viene considerata la necessità del dover avere per poter esistere. La O, rossa, spicca sulle astratte H e rappresenta una alternativa (in italiano, O ha valore di parola: oppure). E’ la possibilità di uscire fuori dalla gabbia. Rosaria Abate
schede collegate: 20; 21; 296; 297; 298; 299; 301; 302; 303
prestare attenzione alle varie tirature (ad esempio quelle usate per locandina; ma unificare gli esemplari uguali in una stessa scheda (R. A.)