fotografia su tela
montata con cornice metallica originale
fronte in basso a sinistra titolo, a destra firma e numerazione
Umbro Apollonio e Renato Barilli, Bentivoglio, Schwarz, Milano, 1971
Mirella Bentivoglio, Poesia Visiva, in Supplemento e aggiornamento dell’Enciclopedia Universale dell’Arte, Edizioni Unedi, Fondazione Giorgio Cini, Roma, 1978
Dalla parola al simbolo, De Luca, Roma, 1996
The Visual poetry of Mirella Bentivoglio, De Luca, Roma, 1999
Rosaria Abate, Rompere le parole – la poesia di Mirella Bentivoglio, in Roberto Borsellini e Graziella Cirri (a cura di), Gubbio 2016 – XXVI Biennale di scultura, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano), 2016
La bugia, 2005
Un esemplare di questa tiratura (1/7) è documentato nell’elenco delle opere della prima esposizione personale dell’artista, Galleria Schwarz, Milano, inverno 1971-72
Mirella Bentivoglio – Il cuore della consumatrice ubbidiente, Brescia, Galleria dell’Incisione, 22 aprile – 24 maggio 2018
Poesia visiva nella sua accezione storica e originaria, definita “tecnologica”, caratterizzata da una combinazione di immagini e parole di provenienza massmediatica: notizie della carta stampata, fumetti, slogan pubblicitari, ecc.. Immagine e didascalia che compongono l’opera sono infatti tratti da un quotidiano, un articolo riguardante l’uccisione di un ragazzino di colore da parte di un poliziotto, negli Stati Uniti. “Neri i cavalli, la bara, gli abiti, persino i fiori”. Dunque l’artista esibisce il fiore nero, mancante nell’immagine del corteo, nel funerale stesso: la natura ha oscurato il fiore per denunciare l’offesa subita dal razzismo, e il colore che in Occidente rappresenta il lutto viene identificato col colore della pelle della vittima. Il fiore, con tanto di pistilli e stelo, è diventato nero come offerta simbolica dal valore poetico collettivo. Si tratta di una versione ulteriore, fotografia su tela, del collage originale. Rosaria Abate
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