collage originale su legno sagomato
collage originale su legno sagomato, montato su pannello con copertura in plexiglas
fronte in basso titolo, firma e data
- collezione privata, Roma
Umbro Apollonio e Renato Barilli, Bentivoglio, Schwarz, Milano, 1971
Mirella Bentivoglio, Galleria Pictogramma, Roma, 1973
Mirella Bentivoglio – La poesia fatta pietra, edizioni Coopedit, Macerata, 1984
Anna Maria Lelli, Frances K. Pohl, Krystyna Wasserman, The Visual Poetry of Mirella Bentivoglio, con antologia critica, De Luca Editore, Roma, 1999
Rosaria Abate, Rompere le parole, in Roberto Borsellini e Graziella Cirri, Gubbio 2016 – XXVI Biennale di Scultura, Silvana Editoriale, Cinesello Balsamo (Milano), 2016
La bugia, 2005
Bentivoglio, Milano, Galleria Schwarz, 1971-72
Gillo Dorfles, Mirella Bentivoglio – poesia visiva, con antologia critica, Roma, Galleria Pictogramma, 12 giugno – 7 luglio 1973
Mirella Bentivoglio – La poesia fatta pietra, Macerata, Pinacoteca e Musei Comunali, febbraio 1984
The Visual Poetry of Mirella Bentivoglio, Washington, The National Museum of Women in the Arts, 1 marzo -12 giugno 1999, Istituto Italiano di Cultura, 2-31 marzo 1999
Poesia visiva nella sua accezione storica e originaria, definita “tecnologica”, caratterizzata da una combinazione di immagini e parole di provenienza massmediatica: notizie della carta stampata, fumetti, slogan pubblicitari, ecc.. Immagine e didascalia che compongono l’opera sono infatti tratti da un quotidiano, un articolo riguardante l’uccisione di un ragazzino di colore da parte di un poliziotto, negli Stati Uniti. “Neri i cavalli, la bara, gli abiti, persino i fiori”. Dunque l’artista esibisce il fiore nero, mancante nell’immagine del corteo, nell’immagine del funerale stesso: la natura ha oscurato il fiore per denunciare l’offesa subita dal razzismo. Il colore che in Occidente rappresenta il lutto viene identificato col colore della pelle della vittima. Il fiore, con tanto di pistilli e stelo, è diventato nero come offerta simbolica dal valore poetico collettivo. Si tratta del collage originale, posto su un legno sagomato dai contorni neri che accentuano lo stacco dell’immagine sul fondo e ne accentuano il senso di tridimensionalità. Rosaria Abate
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