collage su marmo
Michelangelo Buonarroti
Mirella Bentivoglio – La poesia fatta pietra, edizioni Coopedit, Macerata, 1984
XI Quadriennale Nazionale d’Arte, Fabbri editori, Milano, 1986
Renato Barilli, Maria Grazia Tolomeo, Mirella Bentivoglio. Dalla parola al simbolo, con antologia critica, De Luca, Roma, 1996
La bugia, 2005
Mirella Bentivoglio – La poesia fatta pietra, Macerata, Pinacoteca e Musei Comunali, febbraio 1984
XI Quadriennale Nazionale d’Arte, Roma, Palazzo dei Congressi, 16 giugno – 16 agosto 1986
Mirella Bentivoglio. Dalla parola al simbolo, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 10-28 ottobre 1996
Mirella Bentivoglio – Il cuore della consumatrice ubbidiente, Brescia, Galleria dell’Incisione, 22 aprile – 24 maggio 2018
Due blocchi di marmo separati. Libro-oggetto dalla serie dedicata al tema della Genesi. Mirella Bentivoglio conferisce al marmo e alla pietra una autonoma voce, la cui trascrizione, spesso, è visibile e rintracciabile nelle linee di sedimentazione dei materiali adottati. Linee di una scrittura asemantica, qui ricondotte e collegate alle umane e divine dita, per rappresentare simbolicamente il mistero della creazione dell’universo. Mistero che nella nostra memoria collettiva siamo soliti ricondurre alla solidificazione del suono o all’azione del soffio di un Verbo divino. Su questo volume è applicato un dettaglio della mano di Adamo, dalla Creazione di Adamo della Cappella Sistina in Vaticano. L’artista vuole anche creare in questo caso, un gioco di parole tra la vena poetica e la venatura marmorea. Negli anni Ottanta aumentano notevolmente le creazioni di Mirella Bentivoglio che fanno ricorso a prelievi della tradizione storico-artistica dei grandi maestri, con una certa attenzione alla riproduzione di immagini o dettagli iconici desunti da capolavori, inseriti nei suoi libri e poemi-oggetto. E questo dimostra la duttilità della sua arte, e la sensibilità ad interpretare i fenomeni contemporanei. Sono anni infatti in cui sia le implicazioni dell’arte concettuale, sia la ripresa consistente di una pratica pittorica ad opera dei citazionisti, dei transavanguardisti, dei neomanieristi, inducono ad intendere l’esperienza estetica come fenomeno di rivisitazione storica e di contaminazione. Rosaria Abate
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