tecnica mista, interventi di collage su serigrafie in sequenza
fronte in basso, firma; sul retro, etichetta con scritta autografa che documenta la partecipazione alla "Terza Biennale d'Arte Sacra" di Pescara, e schema esplicativo della sequenza
Giuseppe Sermonti, Fiabe di luna, Rusconi, Milano, 1986
Giorgio Di Genova, Giorgio Mascherpa, Sandra Orienti, Leo Strozzieri, Terza Biennale d’Arte Sacra “la Croce”, Electa, Milano, 1988
Renato Barilli, Maria Grazia Tolomeo, Mirella Bentivoglio. Dalla parola al simbolo, con antologia critica, De Luca, Roma, 1996
La bugia, 2005
Terza Biennale d’Arte Sacra “la Croce”, a cura di Giorgio Di Genova, Pescara, Archivio di Stato, 1988
Mirella Bentivoglio. Dalla parola al simbolo, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 10-28 ottobre 1996
Questa sequenza indica relazioni tra tre elementi apparentemente estranei l’uno all’altro. Vale a dire: la forma di una lettera alfabetica, l’iconografia di Cristo crocifisso, e quella della Luna. Le due C della parola “Ciclo” poste specularmente l’una davanti all’altra, vengono identificate con le due fasi della Luna, calante e crescente. La prima delle due lettere viene identificata, mediante collage, con la forma ricurva del Cristo in croce. Come ha notato l’antropologo Giuseppe Sermonti corrispondeva alla C di “calante”, come a indicare quel corpo che andava verso la propria dissoluzione. Mirella Bentivoglio impiega però un’altra figura del Cristo, prelevata da una immagine di Deposizione dalla croce, ricurva dalla parte opposta. Corrispondeva dunque alla Luna crescente, quella che va “verso la propria resurrezione”. Rosaria Abate
Nella etichetta la Bentivoglio fa riferimento ad una didascalia, un quarto elemento, che sarebbe parte integrante dell’opera, almeno nella versione esposta alla Biennale d’Arte Sacra di Pescara.